21 settembre 2021

Scuola di Guerra economica Petrolio e potere .Dossier a cura di Asma Akrour, Camille Badaire, Clémentine Balayer, Nicolas Cambour, Antoine Sione e Robin de Ricqlès

Introduzione di Christian Harbulot La creazione di una memoria operativa è un passaggio imprescindibile per delimitare la posta in gioco della guerra economica. Questo è l’obiettivo dei numeri 4 e 5 dei Quaderni della guerra economica, dove abbiamo scelto di trattare la questione del petrolio sotto la lente interpretativa della potenza e dell’intelligence. Dalla fine del XIX secolo fino al XXI secolo, il petrolio ha giocato un ruolo determinante negli scontri economici. La nascita dell’impero Rockefeller è un caso di scuola che fa luce sull’importanza dei rapporti di forza nella nascita di una nuova attività industriale. L’obiettivo di questi Quaderni è di offrire una griglia di lettura utile per individuare i diversi i metodi usati per conquistare un mercato. L’ascesa del trust della Standard Oil Company si spiega tramite l’interazione di diversi scacchieri: 1. Concorrenziale (come rendere i piccoli produttori di petrolio dipendenti da una compagnia che vuole impadronirsi dell’intero mercato); 2. Politico, ossia, come tessere una tela di relazioni all’interno del sistema per trarne tutti i vantaggi possibili; 3. Finanziario, ossia come utilizzare il sistema bancario come strumento di penetrazione dell’economia e dei centri di potere del modello americano; 4. Informativo, ossia come controllare l’opinione pubblica interna e sorvegliare le azioni di disturbo dei diversi avversari; 5. Giuridico, ossia come conservare il potere strategico di un impero petrolifero nonostante il suo apparente smantellamento attraverso una legge antitrust; 6. Educativo, ossia come infiltrare il processo di riproduzione delle élite nazionali o internazionali. Lo studio comparativo della nascita del mercato petrolifero americano è ricco di insegnamenti. Conferma non solo l’importanza delle tecniche di intelligence e manipolazione dell’informazione su tutti i fronti, al fine di indebolire gli avversari e consolidare il proprio ruolo in un settore di importanza capitale; ma anche la volontà di potenza di uno Stato che aveva già l’ambizione di sostituirsi agli imperi coloniali europei per dominare il mondo.

 
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